David Hume

 Hume

Hume afferma che la conoscenza umana non può che raggiungere il grado della probabilità. 

Le impressioni e le idee

Nel Trattato, Hume analizza la conoscenza umana, individuando nella "percezione" la sua unica fonte. Distingue le percezioni in due tipologie: 

  1. le impressioni: percezioni attuali; colpiscono con maggiore forza ed evidenza la coscienza
  2. le idee: immagini indebolite delle impressioni
Le impressioni e le idee, dunque, sono frutto delle medesime percezioni, considerate però in tempi diversi. Ne deriva che tutte le idee devono essere ricondotte alle loro impressioni originarie, cioè alla percezione nella sua attualità. 

Se risulta impossibile trovare le impressioni che hanno originato un'idea, essa è priva di significato. Di questo genere, ad esempio, sono le idee astratte della metafisica, che rappresentano costruzioni arbitrarie senza fondamento. Hume quindi, tende a criticare tutte le idee metafisiche, le quali non sono riconducibili all'esperienza percettiva. 

Il principio di associazione tra le idee

Individua due facoltà: la memoria e l'immaginazione. 
memoria: la sua funzione principale consiste nel conservare l'ordine e la posizione delle idee semplici, facendoti ricordare luoghi
immaginazione: la sua funzione è di stabilire delle relazione tra e idee, operando con una certa libertà

Tuttavia, ci rendiamo conto che le nostre idee si presentano perlopiù organizzate secondo schemi fissi: l'immaginazione non è totalmente libera, ma procede seguendo il principio di associazione, come per esempio nei sogni. 
Il principio di operazione opera secondo tre criteri fondamentali: la somiglianza, la contiguità, la relazione di causa ed effetto

Due tipologie di conoscenza
Secondo Hume, si può essere certi solamente delle conoscenze che implicano una pura relazione tra idee, cioè che si ottengono derivando un'idea da un'altra. 
Quando però, ci imbattiamo in conoscenze che derivano dalla relazione tra dati di fatto, che cioè presuppongono un confronto con la realtà empirica, allora possiamo solo aspirare a un grado minore o maggiore di probabilità. 

L'analisi dell'idea di causa

L'idea di causa secondo Hume è del tutto particolare: essa non si configura come una pura relazione tra idee, ma rimanda all'esperienza (sasso contro vetro e si rompe, causa: sasso). 
La relazione di causa ed effetto è, quindi, la tendenza della nostra immaginazione affiancata dall'abitudine, a proiettare nel futuro ciò che si è presentato con regolarità nel passato. 

Con l'indagine sulla casualità, Hume stabilisce che l'esperienza non può garantire che due fenomeni che si presentano oggi connessi tra di loro lo saranno anche nel futuro, quindi, essa non può offrire garanzie sull'uniformità del corso della natura. é solo la forza dell'abitudine che ci porta a ritenere che il mondo fisico sia retto da principi universali. 

Dall'abitudine nasce la credenza: un sentimento naturale che ci spinge a dare il nostro assenso alle impressioni. 
Quindi, possiamo affermare che agiamo sulla base di credenze, ma non possediamo certezze. 


La critica all'idea di sostanza
Hume distingue "sostanza materiale" e "sostanza spirituale"
sostanze materiali: la nostra mente percepisce soltanto le impressioni di singole qualità delle cose. Esempio: mangiando una mela percepiamo che è rotonda, succosa, fresca...Queste impressioni collegate, ci permettono di definirla una cosa, una sostanza. Ma in realtà quest'ultima, è solo un nome attribuito a una serie di impressioni. L'errore sta nel ritenere esistente la mela come sostanza mentre è una semplice compresenza di singole proprietà. 

L'assenza di certezze
La visione di Hume è scettica: non possiamo essere certi di niente. Tutto, eccetto la matematica, cade sotto il segno della probabilità. 
Eppure, Hume dice che è ragionevole che gli uomini agiscano secondo tali credenze e si facciano guidare dalle abitudini. Per quanto le conoscenze relative ai "dati di fatto" sono soltanto probabili, non vuol dire che essere non siano del tutto prive di validità, anzi sono affidabili. 



Commenti

Post popolari in questo blog

Thomas Hobbes

Immanuel Kant

John Locke